D. Perché vi siete
interessati alla Festa di Halloween?
P.G.
La moda di Halloween è diventata ultimamente sempre più invadente. Fino ad alcuni
anni fa, questa festa era diffusa soprattutto nel mondo anglosassone ed era possibile
conoscerla solo attraverso qualche film o fumetto americano. Oggi, tramite
Internet e la moltiplicazione dei mass media, la ricorrenza di Halloween ha
oltrepassato decisamente i confini e si è diffusa in tanti altri Paesi,
compreso il nostro. Per rendersi conto della vastità del fenomeno basta
guardare le vetrine delle pasticcerie e dei negozi di giocattoli: sono
letteralmente invase da oggetti, costumi e pupazzi legati a questa ricorrenza.
Il simbolo più tipico di Halloween è una zucca intagliata, con occhi, naso e
bocca, illuminata da un cero o altra luce posta al suo interno. Nella notte tra
il 31 ottobre e il 1° novembre, i bambini americani (ma ora anche da noi) sono
soliti vestirsi da fantasmi, vampiri o piccoli mostri, vanno in giro con un
sacchetto in mano, ricevendo dolci e caramelle e ripetendo la filastrocca
“dolcetto o scherzetto”. Se la moda fosse solo questa, ci sarebbe ben poco di
cui preoccuparsi. Si tratterebbe solo di un altro Carnevale, per la gioia dei bambini
e il divertimento dei genitori. Ma ci sono altri aspetti da considerare.
D. Quali aspetti?
P.G. Intorno al tipico Halloween
infantile si è scatenato un fenomeno che va a toccare i giovani e gli
adolescenti: quello cioè degli incontri e delle feste in discoteca all’insegna
del cattivo gusto. Rappresentano una vera e propria esaltazione del macabro e
dell’horror, in cui le persone indossano i costumi più orribili e dissacranti,
spesso anche offensivi nei confronti della religione. In certe feste con
tematiche esoteriche, oltre a ballare, si possono incontrare maghi e cartomanti
che affermano di poter prevedere il futuro ad es. attraverso l’Oroscopo o la
lettura dei Tarocchi. Approfittano di questa ricorrenza per avvicinare i ragazzi
e i giovani alle pratiche magiche e superstiziose.
D. In che cosa vede
la pericolosità di tutto ciò?
P.G. Da un punto di vista religioso
cristiano diciamo che la moda finisce per distrarre l’attenzione dei ragazzi in
un periodo dell’anno che, per tradizione, era sempre stato riservato al ricordo
di tutti i santi e alla commemorazione dei defunti. Queste feste di carattere esoterico
e “horror” rischiano di spingere i giovani sulla strada della paganizzazione.
Il ricordo dei santi e dei morti viene soppiantato dalla volgarità di certi
costumi. Inoltre, non dobbiamo trascurare l’aspetto dell’avvicinamento dei
giovani al mondo dell’esoterismo, favorito soprattutto dalla grande familiarità
con Internet delle nuove generazioni. Attraverso il computer accedere all’occultismo
è un passo che può essere breve. In genere si inizia per curiosità. Un ragazzo
o ragazza desidera sapere qualcosa di più su Halloween, magari perché invitato
ad una festa da amici, vorrebbe intagliare una zucca, o cercare qualche idea
per creare un costume. Questo/a giovane si siede davanti al computer e scrive
la parola “Halloween” in un motore di ricerca. I siti che compaiono, spesso,
rappresentano una trappola, infatti, con la scusa di parlare di questa festa,
offrono magari informazioni sul mondo dell’occultismo e della stregoneria. Ciò
rappresenta un rischio grave, perché la maggior parte dei ragazzi naviga in
Internet in condizioni di piena solitudine, così è molto facile essere
indottrinati e strumentalizzati. Si sa che alcune sette utilizzano la rete per
catturare nuovi seguaci, profittando dell’ingenuità dei giovani. Per di più,
nel periodo di Halloween, le edicole sono invase da riviste per ragazzi che si
ispirano alle più classiche mode del “New Age”: l’uso di erbe magiche, i
presunti poteri delle pietre, la lettura della mano, la fabbricazione di
amuleti e talismani ecc. ecc. Con la scusa del gioco, si arriva a vere e
proprie forme di indottrinamento neopagano. Non è superfluo ricordare che per i
satanisti in genere, il 31 ottobre rappresenta il grande “sabba”, cioè il
capodanno satanico: le sette occulte, le psicosette, i gruppi pseudo religiosi
esultano perché sono giorni estremamente propizi per adescare e reclutare nuovi
adepti. Ecco perché Halloween non può essere considerato semplicemente un fenomeno
commerciale o un altro Carnevale. Dietro le zucche, i costumi e i
festeggiamenti, apparentemente innocui, si nascondono molte insidie.
D. Cosa propone?
P.G. La cosa più importante da fere è
certamente quella di stimolare un maggiore senso critico nei giovani,
aiutandoli a non “bere” in modo passivo i messaggi ingannevoli che vengono
associati a questa festa. Qui occorre anche un po’ di coraggio. Non bisogna
avere paura di ricordare ai ragazzi il significato del tempo dell’anno in cui
ci troviamo, quello cioè del ricordo dei Santi con la loro grande testimonianza
e dei nostri cari defunti. È un’occasione preziosa per riscoprire la ricchezza
spirituale delle nostre più autentiche tradizioni. Alle zucche vuote, simbolo
di Halloween, dobbiamo rispondere con le zucche piene di una cultura veramente
alternativa e controcorrente, che sostituisca il rumore e la confusione di
certi fenomeni di massa con l’intimità di una fede vissuta nel proprio cammino
quotidiano. In tutto ciò si fa appello a genitori, insegnanti, educatori,
religiosi e sacerdoti affinché sensibilizzino fortemente la società civile e
l’opinione pubblica, soprattutto aiutando i bambini a sentire l’importanza
della festa cristiana, esaltandola e dandole rilevanza, magari spiegando
proprio la vita dei santi e rifiutando quanto, non solo non appartiene alla
nostra cultura, ma è in aperto contrasto con le radici cristiane del nostro
paese e può influire in modo negativo sulla vita delle persone, specialmente
più giovani, come sopra abbiamo detto.
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