Il Magnificat, che la Chiesa proclama ogni giorno nei vespri, è l’esultanza della vergine, ma anche la nostra esultanza: “ha guardato l’umiltà della sua serva”, la sua povertà. Maria non ci è presentata come una semidea, una privilegiata: è una di noi, vera nostra sorella, prima dei discepoli del Signore, la sua compagna più generosa e la serva più fedele, che riflette in se stessa quei doni che anche a noi sono fatti. Anche noi peccatori infatti possiamo ogni giorno esultare in Dio nostro salvatore, perché come Maria riconosciamo che non siamo stati noi ad amare Dio, ma Lui ci ha amati per primo, in un abbassamento, una grazia, una liberalità illimitata. Con Maria ogni giorno contempliamo la vita stessa di Gesù, i suoi “misteri”, nella semplice profondità della preghiera del Rosario e nella Liturgia, custodendo come la Vergine la parola, ogni giorno, dimorando in essa, per portare frutto. E così la nostra vita è cristificata, è resa simile a quella di Gesù, per esserne segno e strumento efficace.
Questa
è l’assunzione di Maria: Colei che fra tutti fu unita a Gesù nella sua vita,
nel suo nascondimento, nell’offerta del proprio “sì” quotidiano a Dio, fino
alla comunione con le sue sofferenze, al calice del suo dolore, Colei appunto
che fu conforme a Cristo nella vita e nella morte, lo è anche, anticipatamente,
prima di tutti gli altri, nella Gloria del Risorto. La festa di oggi è la
Pasqua di Nostra Signora: oggi possiamo contemplare come Cristo Signore, che la
liberò dal peccato, trasfigurò non solo il suo spirito e la sua anima, ma anche
il suo stesso corpo, e la conformò al suo. Maria, in altri termini, partecipa
alla Gloria di Cristo risorto: per questo anche lei, come Lui e sempre in Lui,
è sempre viva a intercedere a nostro favore: “prega per noi peccatori”. Per
questo Maria continua a visitarci, come già fece con Elisabetta, per portarci
la sua gioia, per consolarci con la parola del suo Figlio, per comunicarci il
dono dello Spirito che in lei fu pienezza di grazia: lo fa ogni volta che le
apriamo la porta, lo fa ogni volta che la ricordiamo, lo fa ogni volta che con
tutta la Chiesa la benediciamo.
Così
Maria prosegue nel tempo la sua missione nella Chiesa: le potenze degli inferi
non prevalgono, e, se i credenti patiscono persecuzioni e prove, nel loro deserto
sono nutriti dalla parola e dall’Eucaristia che li sostiene; la comunione dei
santi e l’intercessione della Vergine ci confortano e custodiscono nella fede e
nell’amore di Gesù Cristo, fino alla fine.
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