Messaggio per la Giornata Mondiale del Turismo 2015 / Botschaft zum Welttag des Tourismus 2015



Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti

Messaggio per la Giornata Mondiale del Turismo 2015
(27 settembre)

Un miliardo di turisti, un miliardo di opportunità”


1. Era il 2012 quando la barriera simbolica di un miliardo di arrivi turistici internazionali è stata superata. E i numeri ora continuano a crescere, tanto che le previsioni stimano che nel 2030 si raggiungerà il nuovo traguardo di due miliardi. A questi dati si devono aggiungere cifre ancora più elevate legate al turismo locale.
Per la Giornata Mondiale del Turismo vogliamo concentrarci sulle opportunità e le sfide sollevate da queste statistiche, e per questo facciamo nostro il tema che l’Organizzazione Mondiale del Turismo propone: “Un miliardo di turisti, un miliardo di opportunità”.
Questa crescita lancia una sfida a tutti i settori coinvolti in questo fenomeno globale: turisti, imprese, governi e comunità locali. E, certamente, anche alla Chiesa. Il miliardo di turisti deve necessariamente essere considerato soprattutto nel suo miliardo di opportunità.
Il presente messaggio si rende pubblico a pochi giorni dalla presentazione dell’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco, dedicata alla cura della casa comune.1 È un testo che dobbiamo tenere in forte considerazione perché offre importanti linee guida da seguire nella nostra attenzione al mondo del turismo.
2. Siamo in una fase di mutamento, in cui cambia il modo di spostarsi e, di conseguenza, anche l’esperienza del viaggio. Chi si muove verso Paesi diversi dal proprio, lo fa con il desiderio, più o meno consapevole, di risvegliare la parte più recondita di sé attraverso l’incontro, la condivisione e il confronto. Il turista è sempre più alla ricerca di un contatto diretto con il diverso nella sua straordinarietà.
Si è ormai affievolito il concetto classico di “turista” mentre si è rafforzato quello di “viaggiatore”, ovvero, colui che non si limita a visitare un luogo, ma, in qualche modo, ne diventa parte integrante. È nato il “cittadino del mondo”. Non più vedere ma appartenere, non curiosare ma vivere, non più analizzare ma aderire. Non senza il rispetto di ciò e di chi si incontra.
Nell’ultima enciclica, Papa Francesco ci invita ad accostarci alla natura con “apertura allo stupore e alla meraviglia”, parlando “il linguaggio della fraternità e della bellezza nella nostra relazione con il mondo” (Laudato si’, n. 11). Ecco il giusto approccio da adottare nei confronti dei luoghi e dei popoli visitati. È questa la strada per cogliere un miliardo di opportunità e farle fruttare ancora di più.
3. Le imprese del settore sono le prime a doversi impegnare nella realizzazione del bene comune. La responsabilità delle aziende è grande, anche in ambito turistico, e per riuscire a sfruttare il miliardo di opportunità è necessario che ne siano consapevoli. Obiettivo finale non deve essere il guadagno quanto l’offerta al viaggiatore di strade percorribili per raggiungere quel vissuto di cui è alla ricerca. E questo le imprese lo devono fare nel rispetto di persone e ambiente. È importante non perdere la coscienza dei volti. I turisti non si possono ridurre solo a una statistica o a una fonte di introiti. È necessario mettere in atto forme di business turistico studiato con e per gli individui, investendo sui singoli e sulla sostenibilità così da offrire anche opportunità lavorative nel rispetto della casa comune.
4. Allo stesso tempo, i Governi devono garantire il rispetto delle leggi e crearne di nuove atte alla tutela della dignità dei singoli, delle comunità e del territorio. È indispensabile un atteggiamento risoluto. Anche in ambito turistico, le autorità civili dei diversi Paesi devono pensare a strategie condivise per creare reti socio-economiche globalizzate a favore di comunità locali e viaggiatori, così da sfruttare positivamente il miliardo di opportunità offerte dall’interazione.
5. In quest’ottica, anche le comunità locali sono chiamate ad aprire i propri confini all’accoglienza di chi arriva da altri Paesi spinto dalla sete di conoscenza. Un’occasione unica per l’arricchimento reciproco e la crescita comune. Dare ospitalità permette di far fruttare le potenzialità ambientali, sociali e culturali, di creare nuovi posti di lavoro, sviluppare la propria identità e valorizzare il territorio. Un miliardo di opportunità per il progresso, soprattutto per quei Paesi ancora in via di sviluppo. Incrementare il turismo e, in particolare, nelle sue forme più responsabili permette di incamminarsi verso il futuro forti della propria specificità, storia e cultura. Generare reddito e promuovere il patrimonio specifico permette di risvegliare quel senso di orgoglio e di autostima utili a rafforzare la dignità delle comunità ospitanti, stando, però, sempre attenti a non tradire territorio, tradizioni e identità a favore dei turisti.2 È nelle comunità locali che “possono nascere una maggiore responsabilità, un forte senso comunitario, una speciale capacità di cura e una creatività più generosa, un profondo amore per la propria terra, come pure il pensare a quello che si lascia ai figli e ai nipoti” (Laudato si’, n. 179).
6. Un miliardo di turisti, se ben accolto, può trasformarsi in un’importante fonte di benessere e sviluppo sostenibile per l’intero Pianeta. La globalizzazione del turismo porta, inoltre, al nascere di un senso civico individuale e collettivo. Ogni viaggiatore, adottando un criterio più corretto per girare il mondo, diventa parte attiva nella tutela della Terra. Lo sforzo del singolo moltiplicato per un miliardo diventa una grande rivoluzione.
Nel viaggio si cela anche un desiderio di autenticità che si concretizza nell’immediatezza dei rapporti, nel lasciarsi coinvolgere dalle comunità visitate. Nasce il bisogno di allontanarsi dal mondo virtuale, tanto capace di creare distanze e conoscenze impersonali, e di riscoprire la genuinità dell’incontro con l’altro. E l’economia della condivisione è in grado di intessere una rete attraverso la quale si incrementano umanità e fratellanza capaci di generare uno scambio equo di beni e servizi.
7. Il turismo rappresenta un miliardo di opportunità anche per la missione evangelizzatrice della Chiesa. Nulla vi è di genuinamente umano che non trovi eco nel loro cuore” (Concilio Vaticano II, Gaudium et spes, n. 1). È importante, in primo luogo, che accompagni i cattolici con proposte liturgiche e formative. Deve anche illuminare chi, nell’esperienza del viaggio, apre il suo cuore e si interroga, realizzando così un vero primo annuncio del Vangelo. È indispensabile che la Chiesa esca e si faccia prossima ai viaggiatori per offrire una risposta adeguata e individuale alla loro ricerca interiore; aprendo il cuore all’altro la Chiesa rende possibile un incontro più autentico con Dio. Con questa finalità si dovrebbe approfondire l’accoglienza da parte delle comunità parrocchiali e la formazione religiosa del personale turistico.
Compito della Chiesa è anche educare a vivere il tempo libero. Il Santo Padre ci ricorda che “la spiritualità cristiana integra il valore del riposo e della festa. L’essere umano tende a ridurre il riposo contemplativo all’ambito dello sterile e dell’inutile, dimenticando che così si toglie all’opera che si compie la cosa più importante: il suo significato. Siamo chiamati a includere nel nostro operare una dimensione ricettiva e gratuita, che è diversa da una semplice inattività” (Laudato si’, n. 237).
Non dovremmo inoltre dimenticare la convocazione fatta da Papa Francesco a celebrare l’Anno Santo della Misericordia.3 Dobbiamo interrogarci su come la pastorale del turismo e dei pellegrinaggi può essere un ambito per “sperimentare l’amore di Dio che consola, che perdona e dona speranza” (Misericordiae vultus, n. 3). Segno peculiare di questo tempo giubilare sarà senza dubbio il pellegrinaggio (cf. Misericordiae vultus, n. 14).
Fedele alla sua missione, e partendo dalla convinzione che “evangelizziamo anche quando cerchiamo di affrontare le diverse sfide che possano presentarsi”,4 la Chiesa collabora per fare del turismo un mezzo per lo sviluppo dei popoli, particolarmente di quelli più svantaggiati, avviando progetti semplici ma efficaci. La Chiesa e le istituzioni devono, però, essere sempre vigilanti per evitare che un miliardo di opportunità diventi un miliardo di rischi, collaborando nella salvaguardia della dignità personale, dei diritti lavorativi, dell’identità culturale, del rispetto per l’ambiente, ecc.
8. Un miliardo di opportunità anche per l’ambiente. “Tutto l’universo materiale è un linguaggio dell’amore di Dio, del suo affetto smisurato per noi. Suolo, acqua, montagne, tutto è carezza di Dio” (Laudato si’, n. 84). Tra turismo e ambiente esiste un’intima interdipendenza. Il settore turistico, approfittando delle ricchezze naturali e culturali, può promuoverne la conservazione o, paradossalmente, la distruzione. In questo rapporto, l’enciclica Laudato si’ si presenta come una buona compagna di viaggio.
Tante volte facciamo finta di non vedere il problema. “Questo comportamento evasivo ci serve per mantenere i nostri stili di vita, di produzione e di consumo” (Laudato si’, n. 59). Agendo non come padrone ma come “amministratore responsabile” (Laudato si’, n. 116), ognuno ha i propri obblighi che si devono concretizzare in azioni precise, che vanno da una legislazione specifica e coordinata fino a semplici gesti quotidiani,5 passando per programmi educativi adeguati e progetti turistici sostenibili e rispettosi. Tutto ha la sua importanza.6 Ma è necessario, e sicuramente più importante, anche un cambiamento negli stili di vita e negli atteggiamenti. “La spiritualità cristiana propone una crescita nella sobrietà e una capacità di godere con poco” (Laudato si’, n. 222).
9. Il settore turistico può essere un’opportunità, anzi, un miliardo di opportunità anche per costruire strade di pace. L’incontro, lo scambio e la condivisione favoriscono l’armonia e la concordia.
Un miliardo di occasioni per trasformare il viaggio in esperienza esistenziale. Un miliardo di possibilità per diventare gli artefici di un mondo migliore, consapevoli della ricchezza racchiusa nella valigia di ogni viaggiatore. Un miliardo di turisti, un miliardo di opportunità per diventare “gli strumenti di Dio Padre perché il nostro pianeta sia quello che Egli ha sognato nel crearlo e risponda al suo progetto di pace, bellezza e pienezza” (Laudato si’, n. 53).
Città del Vaticano, 24 giugno 2015




Antonio Maria Card. Vegliò
Presidente

X Joseph Kalathiparambil
Segretario

1 Francesco, Lettera Enciclica Laudato si’ sulla cura della casa comune, 24 maggio 2015.

2 Per evitare che questo accada, “l’attività turistica deve essere programmata in maniera tale da permettere la sopravvivenza e lo sviluppo delle produzioni culturali e artigianali tradizionali, nonché del folklore, e da non provocare la loro standardizzazione e il loro impoverimento” (Organizzazione Mondiale del Turismo, Codice Etico Mondiale per il Turismo, 1° ottobre 1999, art. 4 § 4).

3 Francesco, Bolla Misericordiae vultus di indizione del Giubileo Straordinario della Misericordia, 11 aprile 2015.

4 Francesco, Esortazione apostolica Evangelii gaudium, 24 novembre 2013, n. 61.

5 È molto nobile assumere il compito di avere cura del creato con piccole azioni quotidiane, ed è meraviglioso che l’educazione sia capace di motivarle fino a dar forma ad uno stile di vita. L’educazione alla responsabilità ambientale può incoraggiare vari comportamenti che hanno un’incidenza diretta e importante nella cura per l’ambiente, come evitare l’uso di materiale plastico o di carta, ridurre il consumo di acqua, differenziare i rifiuti, cucinare solo quanto ragionevolmente si potrà mangiare, trattare con cura gli altri esseri viventi, utilizzare il trasporto pubblico o condividere un medesimo veicolo tra varie persone, piantare alberi, spegnere le luci inutili, e così via. Tutto ciò fa parte di una creatività generosa e dignitosa, che mostra il meglio dell’essere umano. Riutilizzare qualcosa invece di disfarsene rapidamente, partendo da motivazioni profonde, può essere un atto di amore che esprime la nostra dignità” (Laudato si’, n. 211).

6 Non bisogna pensare che questi sforzi non cambieranno il mondo. Tali azioni diffondono un bene nella società che sempre produce frutti al di là di quanto si possa constatare, perché provocano in seno a questa terra un bene che tende sempre a diffondersi, a volte invisibilmente” (Laudato si’, n. 212).


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Päpstlicher Rat der Seelsorge für die Migranten und Menschen unterwegs

Botschaft zum Welttag des Tourismus 2015
(27. September)

Eine Milliarde Touristen, eine Milliarde Möglichkeiten”


1. Im Jahre 2012 wurde zum ersten Mal die symbolische Hürde von einer Milliarde ausländischer Touristen überwunden. Und die Zahlen steigen unaufhaltsam sodass die Vorhersagen davon ausgehen, dass das neue Ziel von zwei Milliarden im Jahr 2030 erreicht werden wird. Hinzu kommen die noch darüber liegenden Zahlen im Inlandstourismus.
Zum Welttag des Tourismus wollen wir uns auf die Möglichkeiten und die Herausforderungen konzentrieren, die diese Statistiken mit sich bringen, und darum machen wir uns das Thema zu Eigen, das die Welttourismusorganisation vorschlägt: “Eine Milliarde Touristen, eine Milliarde Möglichkeiten”.
Dieses Wachstum bedeutet eine Herausforderung für alle Bereiche, die von diesem globalen Phänomen betroffen sind: die Touristen, Unternehmen, Regierungen und lokalen Gemeinden. Und ganz sicher auch für die Kirche. Eine Milliarde Touristen muss unbedingt vor allem im Sinne von einer Milliarde Gelegenheiten betrachtet werden.
Die vorliegende Botschaft wird nur wenige Tage nach der Vorstellung der Enzyklika Laudato si’ von Papst Franziskus veröffentlicht, die der Sorge für das gemeinsame Haus gewidmet ist.1 Es handelt sich um einem Text, dem wir ganz besondere Aufmerksamkeit widmen müssen, denn er enthält wichtige Richtlinien, die wir bei unserer Beschäftigung mit der Welt des Tourismus zu beachten haben.
2. Wir befinden uns in einer Phase des Wandels, es ändert sich die Art zu reisen und damit auch das Erlebnis der Reise. Wer in Länder reist, die sich von dem eigenen unterscheiden, tut dies in dem mehr oder minder bewussten Wunsch, durch die Begegnung, den Austausch und den Vergleich den verborgensten Teil seines Ichs aufzuwecken. Der Tourist ist immer auf der Suche nach einem direkten Kontakt mit dem Anderen in seiner Einzigartigkeit.
Das klassische Konzept des “Touristen” verliert an Bedeutung, stattdessen hat sich der Begriff des “Reisenden” verstärkt, das ist einer, dem es nicht genügt einen Ort zu besichtigen, sondern der in gewisser Weise ein integraler Bestandteil davon wird. Der “Weltbürger” ist geboren. Nicht mehr schauen, sondern dazugehören, nicht umherschlendern, sondern erleben, nicht mehr analysieren sondern teilhaben. Voller Respekt vor den Dingen und Personen, denen man begegnet.
In der letzten Enzyklika hat uns Papst Franziskus dazu aufgefordert, uns der Natur offen “für das Staunen und das Wundern” zu nähern und “die Sprache der Brüderlichkeit und der Schönheit unserer Beziehung zur Welt zu sprechen (Laudato si’, Nr. 11). Dies ist die richtige Einstellung gegenüber den Orten und den Völkern, die wir besuchen. Und dies ist der Weg, um eine Milliarde Gelegenheiten zu ergreifen und aus ihnen möglichst großen Nutzen zu ziehen.
3. Die Unternehmen in diesem Bereich sind die ersten, die sich Im Interesse des Allgemeinwohls engagieren müssen. Die Verantwortung der Unternehmen ist groß, auch im Bereich des Tourismus, und um eine Milliarde Möglichkeiten auszunutzen, muss man sich ihrer bewusst sein. Das Endziel darf nicht der Gewinn sein, sondern das Anbieten möglicher Wege, wie der Reisende, das Erleben finden kann, das er sucht. Die Unternehmen müssen dies im Respekt vor den Personen und vor der Umwelt tun. Es ist wichtig, nicht das Bewusstsein für die Menschen zu verlieren. Die Touristen dürfen nicht zu einer Statistik oder zu einer Einnahmequelle verkommen. Für das Geschäft mit den Touristen müssen Formen gefunden werden, die mit und für das Individuum entwickelt werden und dabei auf die Einzelnen und auf die Nachhaltigkeit setzen, damit auch Arbeitsmöglichkeiten im Respekt für das gemeinsame Haus angeboten werden.
4. Gleichzeitig müssen die Regierungen das Einhalten der Gesetze garantieren und neue Gesetze zum Schutz der Würde der Person, der Gemeinden und des Territoriums schaffen. Eine entschlossene Haltung ist unerlässlich. Auch im Bereich des Tourismus müssen die Behörden der verschiedenen Länder gemeinsame Strategien entwickeln, um globalisierte soziale und wirtschaftliche Netzwerke zugunsten der lokalen Gemeinden und der Reisenden zu entwickeln, damit die durch ihr Zusammenspiel gebotenen Milliarde Gelegenheiten positiv genutzt werden können.
5. In diesem Zusammenhang werden auch die lokalen Gemeinden aufgefordert, ihre Grenzen zu öffnen, um all jene zu empfangen, die getrieben von ihrem Wissensdurst aus anderen Ländern kommen. Eine einzigartige Gelegenheit zu gegenseitiger Bereicherung und zu gemeinsamem Wachstum. Gastfreundschaft anbieten eröffnet Möglichkeiten, das ökologische, soziale und kulturelle Potential auszuschöpfen, neue Arbeitsplätze zu schaffen, die eigene Identität zu entwickeln und das Territorium zu erschließen. Eine Milliarde Gelegenheiten für den Fortschritt vor allem in den Entwicklungsländern. Wachstum für den Tourismus, vor allem für den verantwortungsvollen Tourismus, erlaubt es, den Weg in die Zukunft im Bewusstsein der eigenen geschichtlichen und kulturellen Besonderheit einzuschlagen. Die Schaffung von Einkommen und die Förderung ihres einzigartigen Erbes gestatten es, Stolz und Selbstwertgefühl zu wecken und das Würdegefühl der Gastgemeinde zu stärken, wobei jedoch darauf zu achten ist, das Territorium, die Traditionen und die Identität nicht zugunsten der Touristen zu verraten.2 In den lokalen Gemeinden können sich eine große Verantwortlichkeit, ein starker Gemeinschaftssinn, eine besondere Fähigkeit zur Umsicht, eine großherzige Kreativität und eine herzliche Liebe für das eigene Land bilden, wie man an das denkt, was man seien Kindern und Enkeln hinterlässt” (Laudato si’, Nr. 179).
6. Eine Milliarde Touristen, die freundliche Aufnahme finden, können zu einer wichtigen Quelle des Wohlstands und der nachhaltigen Entwicklung des ganzen Planeten werden. Die Globalisierung des Tourismus führt darüber hinaus zu einem individuellen und kollektiven bürgerlichen Bewusstsein. Jeder Reisende, der bei seinen Reisen in die Welt ein korrekteres Verhalten annimmt, nimmt aktiv Teil am Schutz der Erde. Das Bemühen des Einzelnen multipliziert mit einer Milliarde ergibt eine große Revolution.
Im Reisen verbirgt sich auch ein Wunsch nach Echtheit, der in der Unmittelbarkeit der Beziehungen und einer aktiven Teilnahme am Leben der besuchten Gemeinde äußert. So entsteht das Bedürfnis, sich von der virtuellen Welt zu entfernen, die so gut darin ist, Abstand und unpersönliche Kenntnisse zu schaffen, und die Echtheit einer Begegnung mit dem andern neu zu entdecken. Und die sharing economy ist in der Lage, ein Netz zu schaffen, in dem Menschlichkeit und Brüderlichkeit wachsen können, die in der Lage sind, einen gerechten Austausch von Gütern und Dienstleistungen zu entwickeln.
7. Der Tourismus bietet auch für die Mission der Evangelisierung der Kirche eine Milliarde Gelegenheiten. “Und es gibt nichts wahrhaft Menschliches, das nicht in ihren Herzen seinen Widerhall fände” (Zweites Vatikanischen Konzil, Gaudium et spes, Nr. 1). Wichtig ist zunächst einmal, dass sie die Katholiken mit liturgischen und Weiterbildungsangeboten begleitet. Sie muss auch denjenigen erleuchten, dem die Erfahrung der Reise das Herz öffnet und der sich Fragen stellt, und für ihn eine wahrhaftige erste Verkündigung des Evangeliums realisiert. Es ist unerlässlich, dass die Kirche hinausgeht und den Reisenden nahe ist, um ihnen auf ihre innere Suche eine angemessene und persönliche Antwort zu geben; indem die Kirche ihr Herz dem andern öffnet, macht sie eine wahrhaftigere Begegnung mit Gott möglich. Mit diesem Ziel sollten die Pfarrgemeinden ihre Aufnahmebereitschaft und die religiöse Fortbildung der Beschäftigten im Tourismus intensivieren.
Aufgabe der Kirche ist es auch, dazu zu erziehen, die Freizeit zu leben. Der Heilige Vater erinnert uns daran, dass “die christliche Spiritualität den Wert der Muße und des Festes einbezieht. Der Mensch neigt dazu, die kontemplative Ruhe auf den Bereich des Unfruchtbaren und Unnötigen herabzusetzen und vergisst dabei, dass man so dem Werk, das man vollbringt, das Wichtigste nimmt: seinen Sinn. Wir sind berufen, in unser Handeln eine Dimension der Empfänglichkeit und der Unentgeltlichkeit einzubeziehen, die etwas anderes ist als bloßes Nichtstun” (Laudato si’, Nr. 237).
Wir dürfen auch den Aufruf von Papst Franziskus, das Jubiläum der Barmherzigkeit zu feiern, nicht vergessen.3 Wir müssen uns fragen, wie die Seelsorge des Tourismus und der Wallfahrten zu einem Bereich werden kann, um “die tröstende Liebe Gottes zu erfahren, welcher vergibt und Hoffnung schenkt (Misericordiae vultus, Nr. 3). Ein besonderes Zeichen dieser Jubiläumszeit wird ohne Zweifel die Wallfahrt sein (vgl. Misericordiae vultus, Nr. 14).
Getreu ihrer Mission und ausgehend von der Überzeugung dass wir auch dann “evangelisieren, wenn wir versuchen, uns den verschiedenen Herausforderungen zu stellen, die auftauchen können”,4 trägt die Kirche dazu bei, aus dem Tourismus durch die Entwicklung einfacher, aber wirksamer Projekte ein Instrument zur Entwicklung der Völker, insbesondere der besonders benachteiligten, zu machen. Die Kirche und die Institutionen müssen jedoch immer wachsam sein, um zu verhindern dass aus einer Milliarde Möglichkeiten eine Milliarde Gefahren werden, und aktiv zum Schutz der persönlichen Würde, der Rechte am Arbeitsplatz, der kulturellen Identität, zum Umweltschutz usw. beitragen.
8. Eine Milliarde Möglichkeiten auch für die Umwelt. “Das ganze materielle Universum ist ein Ausdruck der Liebe Gottes, seiner grenzenlosen Zärtlichkeit uns gegenüber. Der Erdboden, das Wasser, die Berge – alles ist eine Liebkosung Gottes” (Laudato si’, Nr. 84). Tourismus und Umwelt sind innigst miteinander verbunden. Der Bereich Tourismus kann durch die Nutzung ihres natürlichen und kulturellen Reichtums die Umwelt erhalten oder paradoxerweise zerstören In dieser Beziehung stellt die Laudato sì eine gute Reisegefährtin dar.
Oft tun wir, als sähen wir das Problem nicht. “Diese ausweichende Haltung dient uns, unseren Lebensstil und unsere Produktions- und Konsumgewohnheiten beizubehalten” (Laudato si’, Nr. 59). Wenn man nicht als Herr, sondern als “verantwortlicher Verwalter” handelt (Laudato si’, Nr. 116), kommt jeder seinen jeweiligen Pflichten nach, die sich in präzisen Handlungen ausdrücken und von einer besonderen, und koordinierten Gesetzgebung bis zu einfachen alltäglichen Gesten,5 über geeignete Erziehungsprogramme und nachhaltige und umweltschützende Projekte reichen. Alles ist wichtig.6 Aber eine Änderung des Lebensstils und in den Einstellungen ist notwendig und sicher noch wichtiger. “Die christliche Spiritualität schlägt ein anderes Verständnis von Lebensqualität und eine Fähigkeit vor, sich an Wenigem zutiefst zu freuen (Laudato si’, Nr. 222).
9. Der touristische Sektor kann eine Möglichkeit, oder besser, eine Milliarde Möglichkeiten bieten, Straßen zum Frieden zu bauen. Die Begegnung, der Austausch und das gemeinschaftliche Handeln fördern die Harmonie und die Eintracht.
Eine Milliarde Gelegenheiten, aus einer Reise eine Erfahrung für das Leben zu machen. Eine Milliarde Möglichkeiten, im Bewusstseins des Reichtums, der im Koffer eines jeden Reisenden ruht, Schöpfer einer besseren Welt zu werden, “die Werkzeuge Gottes des Vaters zu sein, damit unser Planet das sei, was Er sich erträumte, als Er ihn erschuf, und seinem Plan des Friedens, der Schönheit und der Fülle entspreche” (Laudato si’, Nr. 53).
Vatikanstadt, am 24 Juni 2015




Antonio Maria Card. Vegliò
Präsident

X Joseph Kalathiparambil
Sekretär

1 Franziskus, Enzyklika Laudato si’ über die Sorge für das gemeinsame Haus, 24. Mai 2015.

2 Um dies zu vermeiden sollte “die touristische Aktivität so geplant werden, dass traditionelle kulturelle Produkte, das Handwerk und die Folklore überleben und fiorieren können und dadurch nicht degeneriert und standardisiert werden” (Weltorganisation des Tourismus, Globaler Ethik-Kodex für den Tourismus, 1. Oktober 1999, Art. 4 § 4).

3 Franziskus, Bulle Misericordiae vultus zur Verkündigung des außerordentlichen Jubiläums der Barmherzigkeit, 11. April 2015.

4 Franziskus, Apostolisches Schreiben Evangelii gaudium, 24. November 2013, Nr. 61.

5 Es ist sehr nobel, es sich zur Pflicht zu machen, mit kleinen alltäglichen Handlungen für die Schöpfung zu sorgen, und es ist wunderbar, wenn die Erziehung imstande ist, dazu anzuregen, bis es zum Lebensstil wird. Die Erziehung zur Umweltverantwortung kann verschiedene Verhaltensweisen fördern, die einen unmittelbaren und bedeutenden Einfluss auf den Umweltschutz haben, wie die Vermeidung des Gebrauchs von Plastik und Papier, die Einschränkung des Wasserverbrauchs, die Trennung der Abfälle, nur so viel zu kochen, wie man vernünftigerweise essen kann, die anderen Lebewesen sorgsam zu behandeln, öffentliche Verkehrsmittel zu benutzen oder ein Fahrzeug mit mehreren Personen zu teilen, Bäume zu pflanzen, unnötige Lampen auszuschalten. All das gehört zu einer großherzigen und würdigen Kreativität, die das Beste des Menschen an den Tag legt. Etwas aus tiefen Beweggründen wiederzuverwerten, anstatt es schnell wegzuwerfen, kann eine Handlung der Liebe sein, die unsere eigene Würde zum Ausdruck bringt” (Laudato si’, Nr. 211).


6 Man soll nicht meinen, dass diese Bemühungen die Welt nicht verändern. Diese Handlungen verbreiten Gutes in der Gesellschaft, das über das Feststellbare hinaus immer Früchte trägt, denn sie verursachen im Schoß dieser Erde etwas Gutes, das stets dazu neigt, sich auszubreiten, manchmal unsichtbar(Laudato si’, Nr. 212).

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